Da www.ilgiornaledivicenza.it
I giocatori ballano fino a tardi e Piero Di Stefano si alza dalla panchina. Già, perché il tecnico della Riviera Berica (Seconda categoria) ha deciso di rassegnare le sue dimissioni ieri, dopo la sconfitta rimediata per 2-1 in casa del Torreglia. Una scelta, quella di Di Stefano, adottata per diversi motivi, primo tra tutti la... vocazione festaiola dei suoi giocatori al sabato sera. «Io vedo lo sport in maniera particolare - afferma l'ormai ex allenatore giallorosso - mentre al Riviera i ragazzi lo concepivano diversamente. Dal mio punto di vista non è possibile tornare a casa alle 5 di mattina la notte prima della partita. Non è molto professionale comportarsi così».
Un comportamento, quello dei giocatori, che a giudizio del tecnico non ha di certo aiutato la squadra a risollevarsi in classifica. I giallorossi infatti al momento si trovano al quintultimo posto, in piena zona playout, e, complice la sconfitta di domenica, hanno visto avvicinarsi le concorrenti alla salvezza.
«Siamo una delle squadre più giovani del campionato e dobbiamo dare il massimo per risalire in classifica - aggiunge Di Stefano - certo, non chiedo ai ragazzi di andare a letto alle 11 di sera, come fa Bartolo Bosaglia, ragazzo di 39 anni che da quando giocava con me a Cornuda Crocetta in Eccellenza non ha mai fatto tardi la sera prima di una gara, tuttavia vorrei un po' più di professionalità».
Il tirar tardi al sabato sera non è in ogni caso l'unico motivo che ha spinto Di Stefano a rassegnare le proprie dimissioni. «È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso - spiega l'allenatore - contemporaneamente si sono accavallati diversi impegni, tra il volley (Di Stefano, infatti, è direttore generale della Osmo Vicenza, ndr), e il mio lavoro in azienda. Ho parecchio da fare».
Le dimissioni del tecnico Piero Di Stefano hanno colto di sorpresa i dirigenti della Riviera Berica, che sperano in ogni caso in un repentino dietrofront dell'allenatore. «A nostro parere si tratta di uno sfogo - afferma il presidente Paolino Doncato - sappiamo che è molto deluso dal comportamento di alcuni giocatori, ma speriamo che ci ripensi». Porte ancora aperte? No, a quanto pare. «Le mie dimissioni sono irrevocabili - conclude Piero Di Stefano - chiudo con la Riviera Berica, e sono abbastanza deciso».
La compagine giallorossa quindi dovrà trovare al più presto un sostituto del tecnico dimissionario. Domenica infatti ci sarà una sfida importante che vedrà i vicentini scendere in campo contro i cugini del Due Monti. Un derby fondamentale per il Riviera e le sue speranze di salvezza.
Nicola Negrin
Dal giornale di Vicenza di oggi
E' giusto che i giocatori dilettanti sacrifichino la propria vita privata: apro un sondaggio su questo argomento.
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6 commenti:
Certo fino a quando si pretende un compenso per GIOCARE A CALCIO si deve rinunciare a certe cose della vita privata, altrimenti esiste il CSI, AICS, campionato amatori qual si voglia chiamarlo.
Le società investono soldi e tempo e perciò la serietà dei giocatori è una cosa indispensabile per fare calcio in un certo modo.
sarebbe stato giusto dire "alcuni" giocatori del riviera fanno le 5.... non è solo bosaglia a essere "professionale" in questa squadra.
In risposta al primo anonimo: se si decide di giocare a calcio la domenica, si devono fare delle rinunce, punto e stop. Questo anche se non si prende un compenso o un rimborso spese. Io la vedo così. Concordo con te nel dire che se non vuoi rinunciare a nulla (vedere le coppe europee il mercoledì invece che fare allenamento o andare in discoteca fino le cinque di mattina) allora non giocare a calcio in maniera seria, che sia una terza categoria o una promozione. E mi trovi ancor più d'accordo nel discorso AICS o CSI. Sinceramente io sono uno di quelli che la vede come il mister Di Stefano. E non prendo alcun compenso per giocare.
Il personaggio nella foto dovrebbe essere Andrea Saccozza.
Nicola
Adesso che non gioco più mi accorgo di quanto ho sbagliato quando non ho fatto qualche piccolo sacrificio. Il calcio mi ha dato tanto: molte amicizie durature, tante soddisfazioni.
Avrei potuto ottenere di più dal calcio sopratutto sul piano dei risultati se avessi rinunciato a qualcosa. E così sono rimasto nella mediocrità.
...potrà sembrare strano ma anche in aics c'è chi va a letto alle 23 il Venerdi sera...Strano ma vero.E' una questione di voleri far bene e di poter dare tutto il giorno dopo...Anche in AICS!
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